Il culto di Iside
“Io sono Iside, regina di tutta la terra,
Io sono stata allevata da Hermes
e assieme a lui ho inventato la scrittura,
sia quella sacra che quella profana.
Io sono l’antica figlia di Kronos,
io sono la sposa e sorella di Osiride,
io sono colei che si manifesta nella Stella del Cane,
io ho separato la terra dal cielo
e ho indicato il cammino alle stelle,
io ho segnato la via del Sole e della Luna”
(dall’Inno di Kymé)
🌿 Il culto di Iside, la grande dea egizia, era riuscito a penetrare in profondità nell'Impero Romano, dove si svolgevano festività a lei dedicate.
🌿 Con il passare del tempo, questo culto venne considerato illegale e i suoi adepti dovettero riunirsi in segreto. A Firenze è stata rinvenuta un'epigrafe che parla proprio di una di queste società misteriche volte alla venerazione di Iside, e in tal caso contava 500 membri.
Durante le festività dedicate a Iside essa era rappresentata, nella sua forma di dea madre, con orecchie di vacca, come colei che dona sostentamento all’universo.
La statua della dea veniva omaggiata con fiori e offerte e si celebrava l’eterno ciclo di morte e rinascita a cui Iside era legata, dal momento che aveva assistito allo smembramento e alla resurrezione di Osiride.
Nell’Inno di Kymé, Iside parla in prima persona e si presenta, dicendo di essere figlia di Kronos e allevata da Hermes, colui che inventò la scrittura. Appare chiaro che queste fossero trasposizioni romane di divinità egizie: Hermes era infatti identificato con Thoth, il dio della scrittura.
art by Mohamed Saad