La bambola Robert
Nei primi anni del Novecento, nella residenza della famiglia Otto a Key West in Florida, uno dei numerosi servitori della casa regalò al piccolo Robert Eugene Otto un bambolotto da lui realizzato alto quasi un metro; il regalo era sicuramente il compagno di giochi perfetto per il giovane rampollo degli Otto. Fu il bambino a decidere di dare alla bambola il suo stesso nome e Robert divenne da subito una presenza costante nelle sue giornate; qui iniziarono i problemi.
Prima di tutto volle essere chiamato con il suo secondo nome, Eugene, perchè Robert era il nome della bambola. Inoltre aveva cominciato a incolpare proprio Robert di tutte le marachelle che combinava, ogni volta che qualcosa si rompeva o si trovava fuori posto lui diceva sempre.. è stato Robert! Cominciarono anche a sentirlo parlare da solo e rispondersi con una vocina leggermente differente. Anche i vicini confermarono di sentire delle risate provenire dalla casa degli Otto e alcuni affermarono addirittura di aver visto, attraverso le finestre, la bambola muoversi in assenza dei proprietari.
Preoccupati da tutto questo, i genitori di Eugene decisero di mettere il bambolotto in una scatola e di chiuderlo in soffitta, dove rimase per molti anni. Il piccolo Eugene crebbe, studiò e divenne un pittore e, dopo essersi sposato, decise di andare a vivere nella casa dove era cresciuto. Decise di ricavare una stanza dal soffitto da adibire a studio e durante i lavori ritrovò il suo giocattolo d’infanzia. Nonostante fosse un uomo si affezionò di nuovo alla bambola e, proprio come faceva da bambino, la portava con sé ovunque. Questo non andava a genio alla moglie che cercò anche di sbarazzarsi del giocattolo, senza successo. Questo fece infuriare Eugene e diede il via al declino della loro relazione. Dopo la morte dei coniugi la casa passò a varie persone e tutte giurarono di sentire risatine provenire dalla soffitta. Un giorno la figlia di uno degli occupanti trovò la bambola e la portò nella sua stanza. Da quel giorno cominciò ad avere incubi terribili e in più di una occasione disse che la bambola aveva provato ad attaccarla. Dopo questo episodio Robert venne donato all’East Martello Museum.